C’era una volta un ragazzo di nome Enzo Busioli, si era appena trasferito a Roma perché il padre aveva trovato lavoro lì. Era un ragazzo alto, biondo, magro, occhi azzurri, segni di acne sul viso ed una grande macchia sul braccio destro. Enzo era molto timido e anche solo e aveva paura di relazionarsi con gli atri compagni.
In quella scuola c’era un bullo conosciuto da tutti e il suo nome era Franco Zaino: era alto, grasso, occhi e capelli castani e vestiva abitualmente di nero, si mostrava aggressivo e antipatico, e aveva sempre qualcosa per prenderti in giro.
Una settimana dopo il suo arrivo a scuola Enzo pubblicò una foto scattata mentre asi trovava al parco e Franco colse subito l’occasione per deriderlo, dicendogli che era troppo brutto per postare delle foto. Enzo si imbarazzò e non usci per una settimana.
Un giorno, a scuola, il professore di Arte disse che si doveva realizzare un cortometraggio e chiese ad Enzo se volesse partecipare: lui annuì, ma Franco esclamò dal fondo dell’aula che era troppo brutto per quel ruolo … il professore ovviamente lo rimproverò. Enzo reagì dicendo che non voleva più partecipare, il professore cercò di convincerlo a non mollare, ma comunque Enzo era ormai deciso, perché si sentiva troppo scoraggiato.
Franco qualche giorno dopo prese delle foto dal profilo di Enzo e le modificò per metterle nel suo canale telegram, in modo da mostrarle a tutti e così deriderlo. Questa notizia fece il giro della scuola e lo venne a sapere anche Enzo, che in seguito a ciò si chiuse nel silenzio e decise di non uscire più di casa: sua madre era molto preoccupata, così cominciò a fargli delle domande, fino a che Enzo finalmente riferì che Franco lo aveva bullizzato per mesi, ma aveva paura di parlarne con qualcuno, perché certamente Franco si sarebbe arrabbiato con lui e la situazione sarebbe degenerata. La madre di Enzo prese in mano la situazione, così l’indomani lei ed il figlio si presentarono nell’ufficio del Dirigente scolastico e gli raccontarono tutto: Franco fu convocato per parlare dell’accaduto, chiarirono ed in fine gli chiesero dove avesse messo le ultime foto: egli rispose che erano nel baule della stanza di teatro, le andarono a vedere e poi chiusero il baule, promettendosi di dimenticare quella brutta storia.
Matteo Titone
Comments