Sono Lucia ho quindici anni e frequento la seconda superiore. Ho sempre vissuto a Stanford, ma da ieri non è più così: mia madre ha ottenuto un posto di lavoro come manager di un cantante britannico, di conseguenza andremo a vivere a Londra, mentre mio padre ed i miei fratelli rimarranno a Stanford.
Nella mia città ero l’unica con i capelli ricci e neri, sicuramente a Londra ci saranno più di mille persone con i miei stessi capelli. Ho degli occhioni verdi uguali a quelli di mio padre e le labbra carnose come quelle di mia madre. Sono una persona particolarmente pacata e gentile, mio fratello dice sempre che con quelle guance rosee e con quegli occhioni farei impietosire anche Crudelia De Moon. Non sono una ragazza particolarmente estroversa o loquace, preferisco avere pochi amici ma buoni. Quando devo raccontare qualche cosa mi dilungo troppo e finisce che non mi ascolta più nessuno. Pratico nuoto e amo dipingere, sono una ragazza creativa e studiosa.
Una volta arrivate a Londra, io e mia madre, abbiamo preso un taxi che ci ha accompagnato nella nostra nuova casa. Quando ho visto per la prima volta la casa in foto, avevo fantasticato sulla mia camera, pensando ai mobili e gli accessori con i quali potevo arredarla. I primi giorni ci siamo occupate della casa, che abbiamo arredato nei minimi dettagli. Il lunedì ho iniziato il mio percorso scolastico alla Cilton: appena entrata ho notato le fotografie delle classi migliori dell’anno appese alle pareti. La vicepreside ci ha accolto nell’aula multimediale: luminosa, dalle pareti bianche; la stanza è piena di sedie in plastica verde mela. È presente un palco sul quale sono adagiati due leggii in legno massiccio, dove studenti ed insegnanti sono soliti discutere di problematiche comuni. La vicepreside è stata molto concisa: dopo un breve discorso iniziale mi ha presentato alla classe, che mi ha accolto calorosamente. La professoressa mi ha fatto sedere accanto a Davide, un ragazzo molto simpatico: lezione dopo lezione siamo diventati grandi amici.
La mia professoressa di scienze qualche mese dopo il mio arrivo ha indetto una gara: dovevamo realizzare un modellino del D.N.A., in gruppi da due: ero stata messa in gruppo con Alice. Lei non mi ha mai rivolto la parola, poiché non le andava a genio la mia amicizia con Davide. Alice è una ragazza simpatica e sicura di sé, ha dei lunghissimi capelli castano scuro, gli occhi azzurri e labbra carnose. Per realizzare il progetto ci siamo riunite a casa mia: inizialmente non abbiamo parlato molto … dopo trenta minuti di silenzio tombale, mi sono fatta coraggio e le ho detto :
-Che bella maglia!
-Grazie.- ha risposto lei con aria gentile.
Dopo attimi di silenzio imbarazzanti mi ha domandato:
- Tu e Davide siete fidanzati?
-No!- rispondo io esterrefatta.
Da quella domanda abbiamo iniziato a dialogare come due amiche.
Il sabato di quella stessa settimana siamo uscite insieme per le vie di Londra: siamo entrate nel negozio Chanel, dove abbiamo passato il pomeriggio provando capi di lusso e imitando le modelle. La sera siamo andate al sushi, dove ci siamo abbuffate fino allo svenimento. Da lì è nata una grande amicizia.
Marta Lo Faso
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