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GIOVANNA PEDRETTI: SUICIDIO A CAUSA DEI SOCIAL



Oggi vorrei parlare di un fatto di cronaca che ci ha sconvolto.

In estate, Giovanna Pedretti, la proprietaria di un ristorante, ha risposto ad alcune critiche sui social indirizzate al suo locale: alcuni clienti infatti avevano attribuito una recensione negativa, utilizzando parole discriminatorie contro gli omosessuali e portatori di handicap, ospiti abituali del ristorante della Pedretti. Nello specifico, la recensione era stata scritta da un cliente che aveva pranzato in un tavolo vicino a quello di una coppia di omosessuali e di un bambino disabile, che aveva difficoltà a mangiare: tutto ciò aveva infastidito l’autore della recensione, che dichiarava sul post che non sarebbe più tornato nel locale. Giovanna aveva quindi risposto che il suo ristorante era aperto a tutti e che gli unici requisiti richiesti per l’ammissione erano l’educazione e il rispetto verso ognuno, aggiungendo che le parole di disprezzo verso gente che non aveva importunato nessuno le pesavano molto e che chi aveva scritto tale messaggio non era degno di essere cliente del ristorante.  A seguito di questi fatti, sui social si è scatenato un vero e proprio dibattito: inizialmente tutti sostenevano Giovanna, ma successivamente, alcune ipotesi hanno fatto ribaltare la situazione. Secondo alcuni, infatti, Giovanna avrebbe utilizzato un fotomontaggio e, con un'operazione di marketing, spacciandosi per eroina in difesa di omosessuali e disabili, avrebbe approfittato della popolarità ottenuta per pubblicizzare il suo locale. Si pensa che Giovanna abbia resistito alla critiche e alle offese ricevute per questi fatti, al punto tale da suicidarsi.

Ho scelto di parlare di questo fatto perché mi fa riflettere molto sull’importanza che i social hanno sulla nostra vita, sia in modo negativo che in modo positivo, ma l’aspetto negativo è sempre più determinante. Ad esempio nella vita di Giovanna, una donna sicuramente fragile, i social hanno pesato così tanto da spingerla al gesto terribile che ha compiuto. Pensandoci, però, non è tutta colpa dei social, ma delle persone che nel 2024 non hanno ancora  una mente aperta e mi riferisco con questo anche alla tematica del rispetto verso i disabili e gli omosessuali.  So che già si ne parla moltissimo di queste questioni, ma questa volta mi è sembrato giusto parlarne per farvi rendere conto che una semplice critica può fare qualsiasi cosa e quindi bisogna riflettere prima di parlare e usare i social con tanta leggerezza.

Francesca Mannino

 

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