GIORNATA DELLA MEMORIA: UN’OCCASIONE PER NON DIMENTICARE
- Rosaria Marciano
- 26 mar
- Tempo di lettura: 3 min

La Giornata della Memoria, che si celebra ogni anno il 27 Gennaio, è una giornata molto importante per ricordare le vittime dell’Olocausto. Questo giorno è stato istituito per non dimenticare le atrocità accadute durante la seconda Guerra Mondiale e per sensibilizzare le persone, e soprattutto le giovani generazioni, sul valore della memoria storica. In questo modo, si spera che gli orrori che ha causato la Shoah non possano mai più ripetersi.
A novembre, ho avuto l’opportunità di visitare il campo di concentramento di Dachau, in Germania: un’esperienza che mi ha profondamente colpita. Dachau fu il primo campo di concentramento nazista, aperto nel 1933, e divenne simbolo della brutalità e dell’orrore a cui furono sottoposti milioni di prigionieri durante la Shoah.
Quando sono arrivata in quel luogo, l’atmosfera era silenziosa e inquietante, e anche se i giorni erano sereni, l’aria sembrava carica di un peso immenso.
Passeggiando tra i vari edifici del campo, ho potuto osservare le baracche, un tempo sovraffollate, in cui i prigionieri vivevano in condizioni disumane. Le baracche erano ricostruite in legno perché, essendo il primo campo costruito ed in seguito distrutto, non è rimasto quasi nulla di ciò che era originario. Anche se non vedevo le vere baracche e i veri “letti” su cui dormivano gli internati, continuavo ad avere l’immagine fissa nella mia testa delle loro condizioni, come se sapessi esattamente come si sentivano in questi dormitori.
Le strette recinzioni in filo spinato e le torri di sorveglianza erano anche motivo del terrore che alleggiava su quel luogo. Il muro di esecuzione e la stanza delle torture, sono solo alcuni dei luoghi che raccontano le crudeltà commesse in quel periodo.
La porta d’ingresso del campo recitava la frase “Arbeit Macht Frei” (“Il lavoro rende liberi”), una triste e ipocrita promessa che i prigionieri non avrebbero mai visto realizzata. Lì, ho riflettuto sulla brutalità del regime nazista e sul fatto che le persone, spesso donne, bambini, e anziani, venivano deportate da tutta Europa e costrette a vivere in condizioni inimmaginabili.
C’era anche una parte del campo dedicata alla memoria dei prigionieri, con fotografie e storie di chi è passato per Dachau.
Visitare questo luogo è stato come fare un passo indietro nel tempo, un’occasione per riflettere su quanto sia importante ricordare e imparare dalla Storia, affinché simili atrocità non accadano più. La sensazione di camminare su terreni che hanno visto così tanta sofferenza e morte è indescrivibile. All’interno del museo, ho trovato racconti e testimonianze che mi hanno fatto sentire ancora più vicina a quelle vittime, rendendo questa esperienza non solo un atto di memoria, ma anche un progetto di futuro di pace e comprensione.
Oltre alla visita del campo di concentramento di Dachau, la Giornata della Memoria è stata anche un’occasione per riflettere a scuola, grazie all’attività che abbiamo svolto con il professor Dicevi. Nell’Auditorium della nostra scuola, il professore ci ha mostrato alcune fotografie storiche dei campi di concentramento e ci ha spiegato il significato profondo della memoria storica, invitandoci a riflettere su quanto sia importante non dimenticare questi eventi tragici.
Durante l’incontro, ci ha anche parlato delle terribili condizioni di vita che i prigionieri dei campi di concentramento dovevano affrontare ogni giorno. Abbiamo visto immagini di uomini e donne in condizioni disumane, senza dignità e senza speranza. Il professor Dicevi ha spiegato come le persecuzioni razziali, la violenza e l’odio si siano radicati in quel periodo storico, portando a una delle tragedie più devastanti della storia dell’umanità.
Dopo la spiegazione del professore, io e un mio compagno abbiamo avuto la possibilità di spiegare quanto appreso durante la lezione ai ragazzini di prima e seconda media.
È stato emozionante, ma anche molto importante, trasmettere il valore della memoria e come, anche a loro, spetti il compito di non dimenticare mai gli orrori della ShoahQuesta esperienza a scuola, unita alla visita al campo di concentramento, mi ha fatto capire ancora di più quanto sia essenziale ricordare il passato per evitare che simili atrocità accadano di nuovo. È stato un momento di crescita, consapevolezza e riflessione profonda.
Lara Badalamenti
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