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…. DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI



Articolo 1: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza

L’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani possiamo semplificarlo semplicemente affermando che la libertà personale è inviolabile. Nasciamo liberi, ma la nostra libertà non deve far male agli altri, infatti nell’ articolo 1 è riportato anche il concetto di spirito di fratellanza. Purtroppo i fatti di cronaca ci dimostrano che quest’ultimo concetto viene a mancare. Noto, con mio dispiacere, che oggi definirsi un essere umano libero sta a significare sentirsi appunto “libero” di poter danneggiare altri esseri umani, non tenendo minimamente conto del significato della parola “fratellanza”. Per molti la fratellanza è circoscritta ad un nucleo ristretto composto da persone simili tra loro (stesso paese, stesso credo religioso, stessa squadra di calcio o di qualsiasi altro sport) quando invece il concetto espresso nell’ articolo 1 è molto più ampio, visto che si riferisce a tutti gli esseri umani e quindi anche a chi non fa parte degli esempi citati sopra.

                                                                                                                             Greta Targia


Articolo 2: Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza limitazioni alcuna, per ragioni di razza, di colori, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.

Questo è ciò che dice l’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948. Nel primo comma viene detto che tali diritti spettano a tutti gli uomini, a prescindere dal colore di pelle, religione, nazionalità, etc…. Questa prima parte dell’articolo 2 secondo me nella maggior parte dei casi non è rispettato, ne è un esempio il caso degli omosessuali che vengono discriminati da molte persone piene di pregiudizi. Nel secondo comma si parla invece di eguaglianza sulla base dello stato politico del paese o del territorio a cui una persona appartiene, in questo caso ci deve essere una questione di uguaglianza tra l’individuo “estraneo” e il popolo della nazione ospitante. Questo secondo comma è rispettato nel mio Paese, ma in altri no per esempio gli immigrati non sono sempre accolti da tutti.

                                                                                                                     Benedetto Vassallo


Articolo 3: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

L’articolo 3 della Dichiarazione dei Diritti Umani parla del principio fondamentale per la dignità umana, sottolinea l’importanza di garantire protezione e il rispetto di ogni individuo. Il diritto alla libertà sottolinea l’importanza della libertà di pensiero, di parola, di religione e della vita politica ed economica della propria comunità. Il diritto alla sicurezza personale comprende la protezione dalla violenza, dall’oppressione, dalla tortura e da qualsiasi forma di trattamento disumano. Questo è un richiamo universale alla responsabilità di proteggere e promuovere i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani.

Articolo 4: Nessuno sarà tenuto in schiavitù né in servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi sono vietate in tutte le loro forme.

Questo articolo sottolinea l'importanza della libertà e dell'autonomia individuale, proibendo qualsiasi forma di schiavitù, servitù o tratta degli esseri umani.

Questo principio fondamentale garantisce che ogni individuo deve avere il diritto di essere libero e di non essere sfruttato o imprigionato contro la propria volontà. È un principio fondamentale che viene sancito a livello internazionale per proteggere la dignità e l'integrità di ogni individuo, indipendentemente dalla razza, religione, nazionalità o status sociale.

L'articolo 4 dei Diritti Umani sottolinea l'importanza di garantire la libertà e la dignità di ogni individuo, e serve come base per combattere le forme moderne di schiavitù e tratta degli esseri umani che continuano a esistere in tutto il mondo. È un richiamo al rispetto e alla protezione dei diritti umani fondamentali di ogni individuo.

Emanuele Cesari


Articolo 5: Nessun individuo potrà essere sottoposto a torture o trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.

Questo articolo, che è un diritto umano, dice che nessuna persona deve essere sottoposta a torture o a punizioni crudeli.

Nel mondo questo articolo non è rispettato del tutto, soprattutto nelle nazioni mediorientali. Per esempio in Iran una attivista è stata condannata a 74 frustate per aver pubblicato sui social un video dove non indossava l’hijab.

Anche in Russia ci sono casi di torture o punizioni crudeli, il caso più recenti di tutti è la morte di Aleksej Naval’nyj, un attivista e politico russo, che prima fu avvelenato e poi mandato in carcere perché era andato contro Putin; il 16 febbraio 2024  è morto  in carcere e non si sanno ancora i motivi.

Per me questo articolo è molto importante e spero che tra qualche anno non ci saranno più casi in cui esso non viene rispettato.                                                                                                                             

                                                                                                                    Vincenzo Cracchiolo


Articolo 13: Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. 

Articolo 14: Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. 

Gli articoli 13 e 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino  sono collegati, infatti in entrambi si afferma il diritto di movimento del cittadino.                                                                                                                                            L’art. 13 spiega che ogni persona deve avere un tetto nel proprio Stato e che ogni persona ha il diritto di muoversi da una città (o Stato) all’altro senza nessuna interferenza e di tornare liberamente. Nell’articolo 14 si parla del fatto che ogni persona ha il diritto lasciare in qualsiasi momento il proprio Paese, perché in caso di persecuzione il cittadino deve ricevere un posto sicuro anche in altri Stati. Secondo me questi diritti non sono completamente rispettati, poiché i cittadini a volte devono sacrificare tutto quello che hanno per un viaggio incerto. In Egitto giovani ragazzi provano a lasciare il proprio paese per cercare un posto senza fame e senza guerra, ma affrontando un viaggio impossibile come si può vedere nel film “Io capitano”. A Berlino, quando la città era divisa da un muro, le persone non si potevano spostare addirittura da una parte della città all’altra. In conclusione i cittadini non sempre rispettano e non vengono rispettati in questo diritto.

                                                                                                                       Greta Di Maggio  


Articolo 15: Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Questo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, enuncia il diritto di ogni cittadino di avere una propria cittadinanza che venga riconosciuta, che non venga né privata né mutata. Un rapido esempio potrebbe essere la vita condotta da un immigrato, a cui in alcuni casi non viene riconosciuta la cittadinanza italiana, semplicemente perché di altro luogo di provenienza. Personalmente, credo che questo sia uno degli articoli più importanti che troviamo, perché sono d’accordo sul fatto che a qualsiasi persona, indipendentemente dalla propria origine, debba essere riconosciuta una determinata cittadinanza, in quanto essa determina anche l’identità di una persona.

Articolo 16: Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Esaminiamo adesso quest’altro articolo. Dice che sia donne che uomini, in un’età consona, hanno il diritto di sposarsi e creare una famiglia, senza essere ostacolati per la propria etnia, religione e cittadinanza. Aggiunge inoltre che il matrimonio potrà essere portato a termine soltanto se i futuri coniugi sono pienamente d’accordo. Infine, sottolinea che la famiglia svolge un ruolo molto importante nella società e che di conseguenza lo Stato e la società hanno l’obbligo di tutelarla in tutti gli aspetti. Un esempio potrebbero essere i matrimoni combinati illegalmente, tra due giovani ragazzi (quindi minorenni) che formano poi una famiglia e non vengono protetti, ma accantonati; fortunatamente noi abbiamo questo articolo che garantisce la tutela del matrimonio e della famiglia, dunque sono totalmente d’accordo su queste leggi imposte.

Chiara Evola


Art.17: Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con gli altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà

Art.18: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche nel culto e nell’osservanza nei riti.

Ciao, sono Jacopo Giannola e oggi parlo dell’articolo 17 e 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti umani dell’uomo del 1948. Che cosa dice la Dichiarazione Universale dei Diritti umani dell’uomo?  La Dichiarazione Universale dei Diritti umani dell’uomo è composta da 30 articoli che sanciscono per ogni persona diritti individuali, civili, politici, economici, sociali e culturali. Adesso parlo dei due articoli da me scelti. L’articolo 17 è diviso in due commi e dice che nessuna persona può essere privata della proprietà se non per causa di pubblico interesse, nei casi e nei modi previsti della legge e contro il pagamento in tempo utile di una giusta indennità per la perdita della stessa. L’uso dei beni può essere regolato dalla legge nei limiti imposti dall’interesse generale. Ora parlo invece dell’articolo 18: dice che tale diritto include la libertà di avere una religione di sua scelta, nonché la libertà di manifestare sia in pubblico sia in privato la propria religione nell’osservanza dei riti e delle pratiche. Secondo me l’articolo 17 è molto importante perché è giusto che l’uso dei beni sia regolato dalla legge, quindi da un limite e dagli interessi personali. Invece l’articolo 18 protegge un diritto assoluto di credere in qualsiasi religione e di far parte di qualsiasi chiesa.

Jacopo Giannola


Articolo 19: Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere

Questo articolo sancisce il diritto fondamentale alla libertà di opinione e di espressione. Garantisce che ogni individuo abbia il diritto di formulare le proprie opinioni, di esprimerle liberamente e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione. Tuttavia, in molte parti del mondo, la libertà di espressione è minacciata da varie forme di censura, restrizioni legali e persecuzioni politiche. E’ essenziale difendere questo diritto fondamentale perché costituisce la base della democrazia.

Articolo 20: Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica

Questo articolo sancisce il diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Garantisce che gli individui possano incontrarsi e associarsi liberamente per scopi pacifici senza interferenze indebite da parte dello Stato. Tuttavia, in diverse parti del mondo, questo diritto viene violato attraverso il divieto di manifestazioni pacifiche, la dispersione violenta di proteste, l’arresto arbitrario di attivisti e manifestanti. Recentemente, questo diritto è stato violato anche in Italia, più precisamente a Pisa. Dei ragazzi stavano manifestato pacificamente per chiedere azioni concrete contro il cambiamento climatico e per sollecitare l’azione politica in maniera ambientale. Durate la manifestazione, ci sono stati scontri con la polizia. Molti studenti sono stati colpiti da manganellate da parte degli agenti di polizia. Questo incidente è stato ampiamente riportato dai media nazionali e ha suscitato indignazione e dibattito pubblico riguardo l’uso della forza da parte della polizia e hanno sollecitato un’indagine completa sull’accaduto per accertare le responsabilità e prevedere episodi simili in futuro. Questo evento mette in luce la delicatezza delle dinamiche tra manifestazioni e forze dell’ordine durante le proteste, nonché l’importanza di rispettare il diritto fondamentale alla libertà di riunione manifestazione pacifica, come sancito dagli articoli 19 e 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’uomo. Eventi come questo evidenziano la necessità di dialogo aperto e costruttivo tra Governo, Forze dell’Ordine e movimenti di protesta, al fine di garantire rispetto dei Diritti Umani e promuovere un clima di democrazia e partecipazione civica.                            

Francesca Mannino


Articolo 21: Ogni individuo ha il diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente sia attraverso rappresentanti liberamente scelti; ogni individuo ha il diritto di accedere in condizioni di uguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese; la volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a  suffragio universale ed uguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 23: Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione; ogni individuo senza discriminazione, ha diritto ad uguale retribuzione per eguale lavoro; Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata se necessario, ad altri mezzi di protezione sociale; ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Gli articoli 21 e 23 affermano che ogni cittadino ha il diritto di partecipare al governo del proprio paese, ai concorsi pubblici e a votare con elezioni veritiere e a suffragio universale. Inoltre, ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, alla corretta retribuzione e un ottimale condizione di lavoro, adatta a soddisfare le esigenze della propria famiglia; infine ognuno ha diritto a partecipare e formare dei sindacati che possano difendere i propri interessi. Oggi tutto ciò è possibile in uno Stato che funzioni, come in Italia, ma in parecchie parti del mondo ciò non avviene, basti pensare ai paesi arabi, in cui particolare le donne non hanno diritto e libertà di voto e di poter lavorare per costruirsi un futuro indipendente, esse infatti sono sottomesse prima dai genitori e poi dal marito, costrette ai soliti lavori domestici. In passato, durante la dittatura di Hitler, con le leggi di Norimberga, tante discriminazioni sono state perpetrate contro: ebrei, disabili, omosessuali, “zingari”. Costoro venivano esclusi dalla vita politica del paese, maltrattati, derubati e deportati in campi di concentramento, obbligati a lavori forzati senza alcuna retribuzione. Lo stesso Hitler, si era autonomamente eletto, costringendo i cittadini a farsi votare per imporsi prepotentemente nel paese. Penso che ancora oggi sia assurdo sentire di donne straniere uccise per volere cambiare le loro sorti e realizzarsi nella loro vita, con lo studio ed il lavoro, soltanto chi riesce a scappare dal proprio paese per studiare e laurearsi fuori, e con il supporto di qualche parente o familiare, riesce in questo intento ed oggi, nel 21° secolo, ciò è molto triste.

                                                                                                                          Elena Melodia


Articolo 24: Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Secondo la mia personale opinione questo è uno dei diritti più importanti dell’intera Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo: infatti questo articolo dichiara che ogni persona ha il diritto a divertirsi e di riposarsi. Eppure questo diritto non viene sempre rispettato: ci sono alcuni paesi dove per esempio i lavoratori vengono trattati in maniera pietosa e in altri ancora c’è la schiavitù. Esistono alcuni paesi dove i bambini sono costretti a lavorare e non gli viene permesso di riposarsi e nemmeno ovviamente di divertirsi.

Articolo 25, comma1: Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

Questo articolo garantisce la salute a prescindere dallo stato sociale e afferma che ognuno di noi dovrebbe avere un tenore di vita sufficiente a garantire il benessere fisico e psichico ed inoltre assicura sicurezza economica in caso di malattia, invalidità, vedovanza e vecchiaia. Eppure secondo me questo articolo oggi non è rispettato, perché esistono persone che non possono permettersi neanche di mangiare ed esistono anche persone che vanno al lavoro anche da malati, perché non possono non prendere la paga.

Articolo 25, comma1: La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Questo articolo secondo la mia opinione è applicato pienamente in Italia. Tempo fa i bambini nati fuori dal matrimonio non avevano gli stessi diritti di quelli nati nel matrimonio eppure oggi per fortuna non è più così, anche se continuano ad esserci diverse discriminazioni contro i bambini figli di genitori omosessuali, che in certi paesi continuano a essere discriminati ingiustamente. Nel passato, anche in Italia, se una donna rimaneva incinta fuori dal matrimonio veniva celebrato un così detto “matrimonio riparatore” per non rovinare la vita della donna, che sarebbe stata altrimenti discriminata per tutta la sua vita. Per fortuna oggi questo tipo di pregiudizio è stato abbattuto, almeno nel nostro Paese.

Francesco Sciabica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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