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... MARIA MONTESSORI: UNA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO

  • Rosaria Marciano
  • 5 mag
  • Tempo di lettura: 4 min


Una delle prime donne medico d’Italia, nonché ideatrice del metodo educativo innovativo che porta il suo nome, si racconta ai nostri microfoni: i reporter di “Leggimi” incontrano idealmente Maria Montessori, colei che ha fatto del bambino il suo centro, ne ha intuito le possibilità, ne ha rispettato i tempi e le inclinazioni. In un racconto a tratti drammatico, con riferimento a dolorose vicende personali, il personaggio ci riporta sempre all’infanzia intesa come straordinaria possibilità di crescita, non solo per il singolo, ma per la comunità nella sua interezza.

GIORNALISTA: Oggi abbiamo l’onore di parlare con Maria Tecla Artemisia Montessori, nota per la creazione del metodo Montessori, metodo che prende appunto il suo nome. In questa intervista ripercorriamo la sua vita, le sue scoperte, il suo impegno per l’istruzione infantile, ma non solo. Ci troviamo in un’aula montessoriana, un ambiente educativo progettato per favorire l'autonomia e l'apprendimento attivo dei bambini. Essa è caratterizzata da uno spazio ampio e luminoso, organizzata in modo da promuovere la libertà di movimento e l'esplorazione; gli arredi sono a misura di bambino: tavoli e sedie sono di dimensioni appropriate per permettere ai piccoli di lavorare comodamente. L'ambiente è suddiviso in diverse aree, ciascuna dedicata a un tipo di attività: manipolazione, linguaggio, matematica, scienze, arte e vita pratica.  Buongiorno, signora Montessori. Può raccontarci un po’ di lei? Ad esempio, qual è stato il suo contributo principale alla Scienza dell’educazione?

Maria: Buongiorno, grazie dell’intervista. Sono una pedagogista, educatrice e medico italiana. Sono nota soprattutto nel mondo infantile, per aver sviluppato il metodo educativo che porta il mio nome, metodo creato esclusivamente per il benessere del bambino e per sviluppare aule come questa in cui siamo ora. Al giorno d’oggi il mio metodo viene adottato in migliaia di scuole in tutto il mondo. È un metodo complesso, che si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del bambino, un fattore non scontato, e sullo sviluppo della responsabilità, per prepararlo meglio alla vita futura.

GIORNALISTA: Lei ha scritto un libro: ce ne può parlare?

Maria: Si. L’ho scritto nel 1909: è un libro che parla della pedagogia scientifica, ad oggi tradotto in tutto il mondo.

GIORNALISTA: Qual è stata la sua principale scoperta nel campo dell’educazione?

Maria: Ho scoperto che i bambini imparano meglio in un ambiente come questo, che favorisce l’indipendenza e la libertà di scelta, facendo anche sviluppare un senso di responsabilità. Il mio metodo non impone un percorso formativo rigido, ma aiuta il bambino a sviluppare le sue capacità intellettuali, psicomotorie e creative. L’educazione musicale, ad esempio, arricchisce il suo sviluppo e favorisce il confronto e l’interazione con i coetanei.

GIORNALISTA: Come si è diffuso il suo metodo nel mondo?

Maria: Ho lavorato instancabilmente per diffondere il mio metodo, soprattutto in Europa e in Nord America. Ho creato numerosi movimenti per la formazione degli insegnanti e nel 1924 è nata l’Opera Nazionale Montessori. Ho viaggiato molto per insegnare e divulgare le mie idee.

GIORNALISTA: Quando venne applicato il suo metodo?

Maria: Il mio metodo diventò noto nel 1907, quando aprii la mia prima “Casa dei Bambini”: un modello di scuola come questo, che si è diffuso con successo in Europa e nel mondo.

GIORNALISTA: Cosa ci può raccontare riguardo la sua istruzione?

Maria: Sono stata una delle prime donne italiane a laurearsi in Medicina, nonostante l’opposizione di mio padre. Inizialmente mi ero iscritta alla facoltà di Fisica, Matematica e Scienze Naturali, ma dopo due anni mi sono trasferita a Medicina. Ho superato molte difficoltà, ma la mia determinazione mi ha permesso di laurearmi con successo.

GIORNALISTA: Ha avuto un ruolo nell’emancipazione femminile?

Maria: Sì, sono stata una pioniera nella lotta per i diritti delle donne. Ho perseguito la mia carriera medica e pedagogica nonostante gli ostacoli sociali. Ho sostenuto l’educazione femminile e ho incoraggiato le donne a lottare per la propria indipendenza.

GIORNALISTA: Cosa ci può dire riguardo allo “scandalo” che l’ha coinvolta nel suo privato?

Maria: Nel 1899 ho avuto una relazione con il mio collega Giuseppe Montesano, dalla quale è nato mio figlio Mario Montessori Montesano. Per evitare scandali, sono stata costretta a lasciarlo a una balia in campagna. Dopo poco tempo, Giuseppe mi ha abbandonata per motivi di carriera. Tutto ciò è per me una ferita ancora aperta, ma ho continuato sempre la mia missione educativa, pur non avendo più notizie di mio figlio.

GIORNALISTA: Tra i suoi libri, quali ritiene i più importanti?

Maria: Alcuni dei miei libri più influenti sono “Il metodo della Pedagogia Scientifica” che parla del metodo pedagogico applicato nelle Case dei Bambini; “Il segreto dell’infanzia”, che spiega come sviluppare il potenziale umano. I miei libri sono stati scritti per aiutare insegnanti e genitori a comprendere meglio la complessa evoluzione dei bambini.

GIORNALISTA: Se potesse parlare adesso, con qualcuno con cui non ha più un rapporto, con chi parlerebbe? E cosa gli direbbe?

Maria: È una domanda difficile. Ci sono infatti più persone con cui vorrei parlare ad oggi, ma senza dubbio tra tutti sceglierei mio figlio Mario. Ho sempre sognato di avere un rapporto con lui, un tipico amore tra madre e figlio. È sicuramente uno dei miei rimpianti peggiori quello di non averlo cresciuto io, ma ad oggi vorrei incontrarlo per poter vedere l’uomo che è diventato. La distanza dal proprio figlio è un dolore che non si può capire, fino a quando non lo si prova.

GIORNALISTA: Grazie per questa intervista, in cui ci ha raccontato di lei. La ringraziamo soprattutto per averci raccontato di suo figlio, di aver trovato la forza di parlarne nonostante il dolore. Speriamo che il suo lavoro continui ad avere un grande impatto sull’educazione nel mondo, per il bene di ogni bambino.

Maria: Grazie a voi, per avermi dedicato il vostro tempo. Spero che il mio metodo possa continuare a ispirare insegnanti e genitori per il benessere dei bambini.

            Maria Tocco, Matteo Titone.

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